il meglio della democrazia è quello che ci porta dove siamo.
il meglio della democrazia è "ognuno, cretino o meno, può dire come la pensa".
e allora ci sono quelli che lo dicono, quelli che non lo dicono, quelli che non sanno neanche dove stanno di casa e quelli che nemmeno da che parte son girati, quelli che lo sanno benissimo ma fan finta di no, quelli che se ne fregano semplicemente di come la pensano e quelli che "ma perché??? penso???"...
giusto per una piccola analisi politica che mi sembra doverosa (sebbene poi vorrei cominciare ad applicare la logica del fatti, non pugnette).
riassumo quelle che mi sono sembrate le tre tesi prevalenti di chi ha risposto alla mia specie di appello in questi giorni (la mia opinione non conta, riporto solo, perciò invito anche gli autori a smentirmi se hanno l'impressione che io non ci abbia capito un cazzo):
1. visione ottimista. vediamo il bicchiere mezzo pieno. il risultato delle elezioni porterà la sinistra tutta a una maggior consapevolezza. tra 5 anni ci sarà un nuovo soggetto politico più maturo e più conscio di sé stesso e di dove vuole andare. chi lo voterà sarà convinto della propria rappresentanza. in questi anni anche il pd si muoverà un po' più a sinistra. grazie alla nuova consapevolezza si libererà forse finalmente del fardello cattolico centrista.
2. visione scettica. la sinistra da troppo tempo è persa in anacronismi e fardelli da ideologia. evidentemente non rappresentava più da tempo la gente, perciò era ora che finisse così (ed era anche democratico). se mai ci sarà una nuova sinistra dovrà esser radicalmente diversa da questa. le questioni di cui dovrà occuparsi sono lontane dalle ideologie e sono più vicine alla gente.
3. visione sociale. bisogna ricominciare dai valori (attenzione, non ho scritto ideologie). da cosa è importante per noi, da cosa serve alla società. quello che gli serve di più sono persone consapevoli, persone che siano coscienti di qual è il loro ruolo al suo interno. che smettano di sentirsi impotenti e assumere l'ottica del "ma tanto cosa posso farci io?" e assumano invece quella del "qualsiasi cosa io faccia ha un valore nella società" e si mettano di fronte all'immagine di -mettiamo- 100mila persone che fanno la stessa cosa. e da lì si ricomincia...
io personalmente trovo che ci sia un pochino di vero in ognuna di queste visioni (con sfumature che magari col tempo vi dirò. sto cercando ora di fare un post il più sintetico possibile e vi prego di fare altrettanto nei vostri post e commenti, sennò non ne usciamo più). l'unico atteggiamento che da un paio di giorni non sono più per nulla disposta a tollerare è il "i politici mi fanno tutti schifo. la politica è una merda. non me ne occupo". questa è l'unica vera cosa che mi fa irritare sul serio. preferisco di gran lunga -qui lo dico e qui lo nego- uno che mi dice: "voto berlusconi per questo questo e quest'altro motivo" (e lo preferisco compreso se i motivi sono dei più idioti).
quello che voglio è che si arrivi a una maggiore responsabilità politica da parte delle persone. e con politica intendo l'accezione più ampia possibile del termine. (cito dal buon vecchio de mauro: l’attività di chi prende parte alla vita pubblica).
boh... ditemi cosa ne pensate.
io vi dirò di firenze.
buon weekend a tutti.
venerdì 18 aprile 2008
il meglio della democrazia
etichetta
analisi politiche
2 commenti:
La mia idea, per quanto possa avere valore, è che non la campagna elettorale non sia mai finita... ci troviamo ancora tutti persi in questo assurdo DOPOFESTIVAL delle elezioni a parlarne e parlarne... Quasi ogni sera dopo lunedì mi sono trovato a discutere con qualcuno di politica... l'ultima ieri sera quando al pub con amici è venuto fuori che una mia amica ritenesse unica via d'uscita per questa Italia decadente un ritorno al regime dittatoriale e al pugno di ferro... SI è OVVIAMENTE SCATENATA LA POLEMICA... E probabilmente ero il più moderato consapevole dell'ignoranza (in termini di storia) della persona che mi stava di fronte... In ogni caso, che se ne parli bene, che ne parli male, la politica ormai è argomento costante delle mie serate. Ritengo sia un fatto positivo. Se si parla di politica c'è maggiore coscienza di ciò che sta accadendo rispetto a un non-parlarne, a un dire non m'interessa... e ammiro Chiara per questa iniziativa! Ma l'interesse per l'argomento non basta: non ho letto tutti i post e i commenti perchè davvero ho una vita così incasinata in questo periodo, e quindi sono pronto a essere massacrato di polemiche, ma voglio dire la mia lo stesso(che ho già accennato a Chiara su messenger)...
Secondo me bisogna documentarsi! Parlare di politica è giusto... ma bisogna sapere di cosa si stia parlando. Non sono di destra, ne centrista. Il mio voto al seggio si è risolto una richiesta di RIFIUTO DELLE SCHEDE come segno di protesta. Ma credo francamente che la sinistra o il centro-sinistra che dir si voglia, con il benestare della sinistra in senso stretto (quella di bertinotti) in Italia abbia fatto troppi danni... o comunque non meno di quanti ne abbia fatto o ne farà Berlusconi. Bisogna prendere in mano i giornali (e non repubblica o libero o la padania) e le leggi, e i programmi politici prima di sproloquiare su un'esigenza di sentirsi parte di qualcosa... oggi non mi sento parte di niente... non posso sentirmi parte di una destra ha tra i suoi uomini gente che imbraccia i fucili e o siciliani (come me) che parlano di autonomia e di federalismo (di federalismo si parla solo quando ci sono i soldi per farsi i cazzi propri e la sicilia è troppo dipendente ancora dal governo centrale di Roma avendo un'economia basata su un terziario scadente, su un'agricoltura decadente che conta sulla forza lavoro immigrata e su un turismo stagionale)... non posso sentirmi di centro destra e votare un uomo che fa leggi ad personam, che ha 13o più capi d'accusa a suo carico e che vanta un conflitto d'interessi mostruoso... non posso sentirmi d'accordo con chi propone una riforma dell'elegibilità del capo del governo in senso presidenziale sul modello tedesco o americano (il fatto grave non è che Berlusconi faccia il presidente della repubblica ma che in Italia il presidente della repubblica per quanto molti credano che nn serve a nulla ha il ruolo di vigilare sull'operato del governo come possiamo sbarazzarcene con l'instabilità politica che ci contraddistingue?) UDC? e identificarmi con una serie di precetti e concetti clericali sotto la guida di un divorziato che convive con la nuova compagna (praticamente un pacs!)e che sostiene CUFFARO prestigiatore di mazzette,dalla fedina penale oggi intonsa ma che ha dato il via al peggior clientelismo di stampo mafioso che si sia mai visto in Sicilia!... ma d'altra parte non posso votare una sinistra che si è mostrata disorganica, poco unita, poco "SINISTRA", che si è macchiata di scandali assurdi come quello relativo al nostro ex-ministro della Giustizia (perchè gente, quando si tratta di politica i panni sporchi non si lavano in famiglia e il prestigio e la credibilità internazionale ne risentono)... non posso votare chi mi parla di aumenti di salari e di difesa dei diritti del lavoratore in un paese come l'Italia dove l'onestà non esiste a partire dai piccoli lavoratori e dove prima bisognerebbe crearli i posti di lavoro e dare spazio alle medio/piccole imprese perchè questi posti vengano creati... non posso votare chi ha sparato contro la creazione degli inceneritori alla periferia napoletana perchè altamente inquinanti (perchè ora stanno meglio? a me a Natale è bastato respirare per rischiare l'intossicazione)... non posso votare chi rema contro le grandi opere e che invece di creare nuove carceri, svuota quelle vecchie mettendo città come la mia bella Palermo in stato d'assedio con coprifuoco dopo la chiusura dei negozi... Non posso votare chi mi prende in giro con discorsi populisti come l'assicurazione infortunistica alle casalinghe che passa dal 33% minimo al 27% (ragioniamo! il 27% di una persona è UNA GAMBA!)... NON POSSO VIVERE IN UN PAESE CHE URLA DI DARE SPAZIO AI GIOVANI E poi non tutela chi perde il lavoro a 53anni costringendolo a vendere un rene (vedi Buona Domenica del 13aprile)... in un paese che promette ai giovani tanto e che poi li sbatte in un circolo vizioso di laurette, master, dottorati e palleativi per guadagnare tempo... non posso vivere in un paese che non si sta minimamente interessando del problema energetico (ho vissuto di recente in germania e ogni giorno sui giornali tedeschi ci sono 2 o 3 pagine sull'argomento - questa è sensibilizzazione)... in un paese di lamentosi dove sale la benzina e il governo non fa nulla per incentivare l'acquisto di macchine elettriche preferendo affamare i cittadini(sai che tracollo per le multinazionali petrolifere CHE NON SONO NEL NOSTRO PAESE!)... QUESTO SONO IO. MI PRESENTO E CHIEDO SCUSA IN ANTICIPO PER QUANTO DETTO FIN'ORA SE HA OFFESO LE IDEE DI QUALCUNO... Ma credo francamente che siamo tutti nelle merda (pardon!) e che lo saremmo stati anche con l'ennesimo governo di sinistra e che stare qui a chiederci perchè la sinistra non esista più e perchè non siamo rappresentati in parlamento sia una perdita di tempo oltre che l'ultimo dei nostri problemi... Scusate ancora.
Francesco
Appoggio in toto la proposta di post e commenti relativamente concisi come il tuo Chiara.
Ma prima di passare ai fatti (e lasciare indietro le pugnette) esprimo qualche mia considerazione sulle “tre visioni”.
Quella che mi preme di più è quella riguardante la visione sociale; ritengo che la causa principale della domanda "ma tanto cosa posso farci io?" non sia, almeno ad oggi, una carente consapevolezza delle persone. Sì forse le persone sono poco consapevoli, siamo un po’ tutti ignoranti in maniera civica, e se va bene ci crediamo “civicamente ignoranti”…
…ma il motore primo che può spronare la società ad essere più coinvolta e a formarsi un giudizio critico e profondo sui temi politici è solo la fiducia nella funzionalità degli ingranaggi della politica stessa. Ingranaggi che oggi debbono essere copiosamente oliati nei modi più disparati, leciti o meno, ma sempre dietro un velo di omertà.
La mia parrucchiera mi ha detto l’altro giorno: ma quelli là (riferendosi genericamente agli eletti) prenderanno ancora i soliti stipendi? […] ma cosa vuoi che importi chi viene eletto se tanto poi rubano tutti quei soldi!?!
Cosa vuoi rispondere ad un’affermazione del genere? Con una frase fatta come dovrebbero diminuirsi lo stipendio oppure dicendole che non ha la sufficiente consapevolezza per giudicare e comprendere quale altà finalità abbiano quei fondi pubblici?
Io credo che ogni investimento, di qualsiasi entità (compresi gli stipendi dei funzionari statali) possa essere giustificato a patto di vederne il tornaconto. Questo è il primo passo, responsabilizzare la classe politica, non gli elettori! Poi si penserà anche a quello.
Sono d’accordo invece all’idea di uno sforzo rivolto al recupero dei valori che dovrebbero essere inculcati a tutti i cittadini, e dunque ai politici; anche perché è questo, probabilmente l’unico modo per cambiare rotta, ridare fiducia agli elettori (di tutti i colori) e quindi spronarli a ricercare una maggiore consapevolezza.
Le altre due visioni che parzialmente condivido riguardano però argomenti che, almeno personalmente, ritengo meno essenziali. Sono utili per fare considerazioni sui partiti, un po’ meno sulla politica in generale. Io personalmente sono abbastanza soddisfatto dell’esito delle elezioni perché sono interessato a vedere come si sostanzierà questa sorta di assetto bipolare che ci ha restituito l’ultima tornata elettorale. Per il resto, ideologie ed anacronismi mi sembra che facciano da padroni in ogni partito e coalizione quindi non piangerei la “morte politica” di nessuno di questi.
Lorenzo
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