martedì 29 aprile 2008

povera patria

(franco battiato)

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.

mah... l'altro giorno ascoltavo questa canzone di battiato e pensavo di metterla qui.

sono abbastanza d'accordo con l'analisi del "cos'è che non va" di luca. sicuramente in italia l'immagine del furbetto è un'immagine vincente. sopra ogni cosa nessuno vuole apparire pirla. il nostro caro berlusconi incarna proprio questo prototipo di uomo: quello che qualunque cosa succeda mai passerà per pirla. e in effetti... gli si posson dire mille cose, ma sicuramente non che sia un pirla.

la stessa analisi del risultato delle elezioni usciva da molti giornali stranieri la settimana scorsa (la mia fonte è internazionale, di cui vi metto il link qui a sinistra).

non so se il liberismo spinto sia la soluzione. il problema è che forse lo pagherebbero le classi deboli (debole inteso anche come "meno intelligente", "meno competitivo", "meno intraprendente"). si potrebbe obiettare che anche la resistenza alla fine molti deboli l'hanno subita, ma poi... però non so se il momento storico attuale sia altrettanto grave da poter giustificare la subordinazione di alcuni interessi (che ora sembrano fortunatamente ancora inalienabili) ad altri per poter superare il momento di crisi. forse sì, ma ci si deve arrivare con attenta analisi, non con leggerezza come secondo me si sta facendo ora.

un'idea che butto invece là io:
cosa ne pensate del federalismo fiscale proposto da bossi?
tappatevi per un attimo il naso, non considerate la pochezza e lo strato culturale basso che ci stanno sotto, le idee xenofobe e quant'altro.
ogni tanto penso che darebbe una buona scossa. potrebbe forse servire a svegliare e scuotere almeno il sud e le regioni meno autonome economicamente. mi spiego: se le tasse che io pago alla mia regione vengono usate solo per i servizi di cui usufruisco io nella mia regione e questi servizi funzionano, ho subito il senso di aver in qualche modo investito bene i miei soldi. se invece io pago e i servizi non funzionano non avrò uno stato con cui prendermela, me la prenderò con gli enti locali e magari, perché no, con chi evade le tasse nella mia regione. non so... sarebbe da studiare meglio la proposta di bossi e vedere se potrebbe davvero funzionare così. però boh... non mi sembra in fondo peggio dell'idea liberismo spinto... quanto meno questa potrebbe forse in qualche modo agire sulle coscienze, dare un minimo di senso comune. non sono io, individuo, che si rapporta come singolo a uno stato che non si sa nemmeno chi sia e cosa faccia esattamente, quindi è meglio che io sia più furbetto di te perché se non ti inculo io mi inculi tu. ma sono io, dentro una realtà più ristretta, insieme alla gente della mia "specie" (consentitemi il termine che rende bene) e se le cose da noi van male non è colpa di qualcuno laggiù, ma di qualcuno qui, magari anche mia.

boh... forse è una stronzata. non so.
aprisi dibattito.

1 commento:

lachiaramazza ha detto...

dimenticavo... se volete aggiungere qualche link: prego!!