martedì 22 aprile 2008

a proposito di informazione

ok. tocca a me.
inanzittutto mi fa molto piacere che qualcuno abbia rotto il ghiaccio e iniziato a scrivere. è lo spirito che volevo innescare.

rispondo brevemente su un paio di questioni.

premetto che io sì, ho letto qualche programma politico. credo che siamo circa in 3 in italia, ma l'ho fatto. in particolare ho guardato quello di berlusconi e quello della sinistra arcobaleno. rimpiango ora sinceramente di non aver guardato anche quello di veltroni.

sull'informazione la penso così:

1. concordo che i programmi, quanto a contenuti, siano paragonabili a carta da culo. nel senso che sono un mucchio di belle promesse, ma quasi mai viene indicato il COME, il QUANDO e soprattutto il DA DOVE PENSANO DI PRENDERE I SOLDI. non concordo invece sul fatto che non siano informativi in generale. mi spiego: dalla forma dei programmi secondo me si capisce tantissimo. per non dire tutto. così come dalla pubblicità di un'azienda si può perfettamente capire la filosofia che essa adotta. sarà che mi occupo di COMUNICAZIONE e che a guardare queste cose mi hanno insegnato, ma io ci vedo abbastanza chiaro nelle strategie di marketing che ci stanno dietro. le parole e la forma nascondono veramente tanto, ma basta solo guardare un po' meglio. di solito sono abbastanza intelleggibili.

2. che non esistano giornali indipendenti o apartitici non concordo. concordo invece che non esistano giornali neutrali. mi spiego: nessun giornale si attiene a darti la notizia nuda e cruda, il che equivarrebbe a rispondere semplicemente alle 5 WH-question: WHAT, WHEN, WHERE, WHO, WHY. ognuno racconta le cose col suo taglio, con il suo bagaglio culturale alle spalle, con il suo stile, con la sua capacità di usare le parole. io credo che sia perfettamente etico da parte di un giornalista essere quello che è, con le sue idee e con la sua forma mentis. l'essenziale è che sia trasparente sul comunicare chiaramente qual è questo background su cui si appoggiano le notizie che vengono da lui in qualche modo filtrate per arrivare ai lettori. facciamo un esempio: il manifesto. (ora so che mi direte che sono di parte, ma secondo me è -in coscienza- un buon esempio). il manifesto è un giornale indipendente. il che significa che non prende soldi da nessuno e che prova (ci son stati momenti in cui ce l'ha fatta veramente veramente a stento) a finanziarsi solo con gli abbonamenti e con i soldi di chi lo compra. non è assolutamente un giornale di partito, ma non è tanto meno un giornale neutrale. vai a vedere il sottotitolo e dice: quotidiano comunista. è chiaro che non mi aspetto di trovarci nessun giornalista che canti le lodi di berlusconi, per esempio. o che analizzi la guerra in iraq come una cosa sensata. però io, quando lo compro lo so. nessuno mi piglia per il culo. nessuno usa le parole per manipolarmi. semplicemente mi danno un punto di vista. di parte. della loro parte. ma mi dichiarano apertamente e in maniera del tutto trasparente che parte è.

allora è il momento del punto...

3. ok. mi si potrebbe dire: ma se leggi solo la roba di una parte... bella forza! è chiaro. e allora lì ti si infila il blog! lo spirito è proprio questo. ESSERE UNO SPAZIO DI INFORMAZIONE. esserlo in maniera plurale. in maniera trasversale. cioè: leggo questa cosa? spulcio il fantastico world wide web e trovo una roba ultrainteressante che uno non troverebbe mai se non fosse un cazzeggiatore del web come me? mi segnalano un'iniziativa strafica pubblicata nella nota alla nota al pie di pagina di un opuscolo che nessuno leggerà mai? sento un tg alle 4 di notte perché soffro di insonnia e dicono una cosa di quelle che di giorno non dicono mai? mi giunge voce di una nuova legge che ci incula tutti domani alle 9 e l'unico modo di salvarsi è saperlo entro la mezzanotte? perfetto... LA PUBBLICO SUL BLOG. così anche gli altri lo sanno. e viene fuori che io sono lachiaramazza svarionella (come mi chiama qualcuno, non faccio nomi) comunista (ma chi, io??? davvero??? forse ancora non me ne sono accorta. non credo comunque che nessuno mi abbia mai sentito dire ad alta voce sono comunista. non mi sono mai sentita abbastanza convinta per dirlo) che vi segnala il link al manifesto. viene fuori che lollo e fra -mettiamo- sono quelli del sensibilizzare non serve un cazzo e mi mettono il link a luttazzi. poi sempronio è veltroniano convinto e mi snocciola in 3 parole (aggiungendo il dovuto link) tutto il programma del piddì (vai a sapere, magari mi convince pure). poi caio e poi tizio e poi vattelappesca... capito cosa intendo???

l'informazione si fa ANCHE così, secondo me. ed è un modo più economico e più comodo per tutti. perché in effetti starci dietro da soli è lunga, si rischia di non occuparsi più di sé.

avrei molto altro da dire. ma certo, a quest'ora, decido di occuparmi di me (e di voi, non dilungandomi oltre ché già ho sforato): me ne vado a nanna.
appena posso parlo di sensibilizzare non serve a un cazzo. dalla premessa è ovvio che la penso diversamente.
notte.

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