mercoledì 23 aprile 2008

informazione di parte

Allora, mi permetto di scrivere la mia opinione su ciò che la Chiara chiama informazione. La definizione alla quale fa riferimento sembra prendere spunto dalla seconda accezione del termine così come ce la presenta il De Mauro (http://www.demauroparavia.it/56565).

1)
Dai programmi politici si possono trarre un sacco di inutili informazioni ed una bella perdita di tempo, come dalla pubblicità d'altronde. Se vuoi possiamo dimostrare quanto siano inutili con un esperimento. Tu porta all'attenzione del blog un qualsiasi programma ed io farò rientrare ogni singolo punto in queste tre categorie:

a) il provvedimento proposto è banalmente utile e quindi lo ritrovi in altri programmi politici della fazione opposta (es. 2.2% del PIL alla ricerca)

b) il provvedimento può essere ribaltato come un calzino e ciò che il partito propina come bene per il paese in realtà gli arreca enormi danni

c) il provvedimento non è presente nei programmi politici dell'opposizione perché rappresenta un danno personale ad un membro della fazione opposta.

I punti che finiranno nella categoria c) saranno una frazione insignificante, mentre viceversa quelli che volendo possono passare dalla a) alla b) (es. 2.2% del PIL alla ricerca) sono una percentuale esorbitante. Questo a causa soprattuto del fatto che i partiti si disinteressano del come e sono costretti a farlo perché in un sistema burocratico così complicato ed in una società così poco educata alla politica è impossibile spiegare al singolo cittadino un manovra finanziaria e da dove verranno presi i fondi.

La stessa disinformazione è quella che ci da uno spot pubblicitario. Un paio di anni fa ho visto una pubblicità delle scarpe della Timberland e mi è piaciuta. Me le sono andate a comprare e, da ignorante quale ero del marketing, solo dopo averle portate a casa ho scoperto che la Timberland aveva perso una causa che le imputava lo sfruttamento del lavoro minorile (per produrre le scarpe). Sicuramente a ben leggere questa informazione la si doveva evincere da qualche parte dello spot o forse la Timberland ha valutato che fosse un aspetto del tutto secondario...
...stava forse pensando solo a vendere il proprio prodotto?!? Mah!

Mettiamola così. Io che evidentemente avrò delle pare tutte mie vorrei sapere alcuni insignificanti dettagli dei seguenti prodotti:

- la Nike fa prodotti tecnicamente validi per la corsa o sono solo esteticamente belli? già che ci siete, sempre guardando la pubblicità, mi sapete dire in quali condizioni lavorano i suoi operai?
- la Coca-Cola, che di pubblicità ne fa parecchia (...chissà come siamo informati), è sensibile all'epidemia di diabete che colpisce l'America? Ha investito in campagna informazione? Ma soprattuto, da cosa lo si capisce, dalla pancia di Santa Claus nello spot di Natale?!?

Sicuramente un'informazione è abbastanza intellegibile: il loro prodotto è il migliore, ti fa stare bene, ed è ottimo per certi utilizzi (ma certo non sarebbe da meno anche per gli altri, se servisse a catturare una ulteriore quota di mercato); perfetto, sembra la propaganda di un qualsiasi partito politico!

2)
Non va tanto meglio,in quanto ad informazione,per ciò che riguarda i giornali. Diamo il nome alle cose per come sono: "nessun giornale si attiene a darti la notizia nuda e cruda", cioè la MANIPOLANO!!!! Ma cosa volete che sia...
...sì lo so che in Italia abbiamo pretese molto modeste, me lo stavo dimenticando.
E quindi il Manifesto è informazione neutrale. Ma su quale basi?!?
Il Manifesto prende o ha preso soldi, come quasi tutti i giornali, dalle seguenti fonti:
- acquirenti,
- pubblicità,
- stato,
ed è condizionato a non inimicarsi i suddetti finanziatori.
Se proprio dovessi stabilire su basi economiche qual è il giornale più neutrale (ma preferirei usare la parola democratico) direi quello che viene mantenuto principalmente o totalmente da sovvenzioni dello stato.
(Un sito da cui sai possono prendere diversi spunti sull'argomento: http://www.mentelocale.it/societa/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_15280)
Quindi non credo che tu, Chiara, leggendo per un anno il Manifesto e guardandoti il programma elettorale del Popolo della Libertà ti sia fatta una idea precisa di quali siano gli intenti dell'opposizione.

Intendiamoci, comunistella o no, sei pur sempre colei che inconsciamente chiama il proprio partito "sinistra arcobaleno" e quello dell'opposizione "berlusconi"

Leggendo tanti giornali non mi sembra che nessuno mi abbia voluto manipolare in modo subdolo (... o forse era veramente molto subdolo!) ma ho sicuramente avuto una informazione più completa sull'Iraq di quella datami dal Manifesto (anche se debbo ammettere che alcune notizie ha avuto il coraggio di darle SOLO e dico SOLO il Manifesto). Per non parlare poi di cosa dovrei fare per riuscire a farmi un'idea sulla opposizione politica; è impraticabile questa strada, faticosa e con pochi risultati. Poi tutti finiscono per scegliere a sentimento, influenzati dal marketing dei partiti.

Poi sempre chiamare le cose con il loro nome...
...un giornale in cui "non mi aspetto di trovarci nessun giornalista che canti le lodi di berlusconi" è un giornale che: OCCULTA LE NOTIZIE.
Ma si sa in questo paese si vive tutto con una tale leggerezza...
...che spensieratezza....
abbasso le responsabilità!

3)
Il terzo punto lo liquido rapidamente perché mi sono dilungato sin troppo e perché comunque mi trova piuttosto d'accordo. Anche se dubito sui risultati finali; non credo che mettendo assieme tre dritte si riesca ad ottenere un'informazione plurale completa.

Lorenzo

4 commenti:

lachiaramazza ha detto...

ho l'impressione di non esser riuscita a spiegare il mio punto di vista. lo riassumo in breve:

se aspettiamo che l'informazione sia oggettiva, neutrale, non schierata, non orientata, non manipolata stiamo freschissimi.

siamo noi a doverci formare una coscienza critica per essere capaci di analizzare le notizie che ci arrivano. spero che il blog possa essere uno dei mille possibili modi per farlo.

Lollo ha detto...

D'accordo, però resta sempre un problema: io non faccio il giornalista sul campo e dunque posso al massimo stare ad ascoltare il racconto di un inviato dalla dubbia etica professionale.
Io posso avere anche una profondissima coscienza critica, ma se non conosco la realtà dei fatti credo che resti poco da analizzare.

Perciò penso che i nostri sforzi debbano essere impiegati per il raggiungimento di una condizione in cui possa circolare una libera informazione oggettiva.

La prima correzione da fare? Secondo me abolire l'atteggiamento diffuso per cui dire qualcosa è comunque meglio che tacere; l'errore non è punito e dunque si può sempre rettificare in un secondo momento.

lachiaramazza ha detto...

beh... però io credo che usare gli strumenti che hai, sebbene non perfetti, sia sempre meglio che non usarli. l'ideale sarebbe confrontare le notizie. confrontare soprattutto quelle di cui si ha esperienza diretta. a quello serve il blog. un esempio: io sono stata a firenze sabato. c'ero. lo so com'è andata. se leggo sul corriere o su repubblica o sul manifesto come raccontano la vicenda ho gli strumenti per sapere se me la stanno raccontando giusta, no? è chiaro che io da sola non posso esserci sempre e quindi valutare sempre le notizie conoscendole empiricamente. ma se io vado a firenze, tu vai a bologna, lui va a canicattì, tizio è di napoli e ci dice davvero quanti rifiuti ci sono, caio vive a dublino e ci dice come arriva lì la tal notizia... hai capito il senso???

quel che condanno è lo sterile: tanto non posso far niente. o il: mi fanno tutti schifo. e punto. se ti fermi qui non servi a niente nella società e sei come uno dei tanti che a napoli pensa che sia lo stato a doversi occupare dei suoi rifiuti. e si dice: tanti rifiuti a napoli = tanto malgoverno a roma. eh... no, caro. tanti rifiuti a napoli??? = pochissima coscienza e responsabilità a napoli + mancanza di risposte concrete da roma.

siamo in regioni (toscana ed emilia) con -tutto sommato- elevata coscienza critica? ok, va bene. partiamo da qui allora. le mie coinquiline sono calabrese e siciliana. se si portano a casa un po' di coscienza critica toscana non è una bella risorsa per tutti???

Lollo ha detto...

"l'ideale sarebbe confrontare le notizie. confrontare soprattutto quelle di cui si ha esperienza diretta".
In questo mi trovi perfettamente d'accordo.
Solo vorrei far notare che un post come la cronaca da firenze, ha sì informato, ma su un aspetto assolutamente marginale della vita politica.

Un conto è fare politica (faziosa intendo), un conto è prendersi la libertà di sintesi sulle proprie esperienze.

Alla fine, se tu osservi i miei commenti sino ad adesso, non credo ci sia nessun riferimento a schieramenti politici. Certo avrei potuto citare tutte le occasioni reali in cui, nella mia mente, si sono create le idee (più o meno corrette) che espongo, sai che palle però! Senza contare l'investimento di tempo esorbitante!

Spero che le tue coinquiline tu riesca a convincerle di persona, ma semmai venissero sul blog ora troverebbero scritto esattamente ciò che credo le vorresti trasmettere: una condanna della sterilità civica e mentale.

Non mi pare si sia detto molto altro sin'ora; io da parte mia ho cercato di esporre la mia idea sulla direzione che dovrebbe prendere tale impegno politico (o lotta alla sterilità se vuoi).